Detto anche Super bonus 110%, l’Ecobonus 110% è un provvedimento che vuole imprimere una fortissima accelerazione all’attività di riqualificazione edilizia in brevissimo tempo, indirizzandola verso la cosiddetta transizione energetica.
A usufruire dell’ecobonus 110 percento per la ristrutturazione 110 sono i condomini, gli Istituti delle case popolari e nel caso di lavori eseguiti sui singoli appartamenti le persone fisiche fuori dall’esercizio di attività di impresa.

L’ecobonus 110% sarà valido per le spese sostenute a partire dal 1º luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021.
Pur trattandosi di un buon provvedimento, mette in difficoltà i rivenditori di porte e finestre, difficoltà che potrebbero protrarsi sul lungo periodo.
Difatti, i prospect, piuttosto che spendere qualche migliaio di euro per sostituire i serramenti, stanno già chiedendo al loro condominio e all’amministratore di darsi da fare per effettuare i lavori complessivi che danno diritto all’ecobonus 110% per poter detrarre con questa aliquota anche i serramenti che ognuno farà per proprio conto.
Questo significa che a fine luglio le aziende del settore serramenti rimarranno congelate nuovamente. Era già successo, nel 2013, quando ad aprile, i politici annunciarono che avrebbero aumentato l’ecobonus dal 55% al 65%, con decorrenza 1° giugno. Il risultato? Le aziende del settore ferme nei mesi di aprile e maggio.
Se non si modificherà qualcosa nel testo di legge il settore dei serramenti subirà nei prossimi anni un calo importante.
Inoltre, tenendo conto delle divergenze che pervadono tutti i condomini della penisola, conoscendo i tempi lunghi per impostare i lavori di riqualificazione energetica (decisioni di assemblea, analisi energetiche pre-lavori, attivazione di uno studio di progettazione dell’impresa di costruzione, di un impiantista, progetto, ricerca dei finanziamenti ecc.), i serramenti saranno considerati per ultimissimi dopo questa lunga trafila burocratica-temporale. Parliamo non di mesi ma di anni.
Ci sono due provvedimenti troppo sbilanciati: da un lato l’ecobonus 110 % su 5 anni per i lavori condominiali e dall’altro l’ecobonus 50% in 10 anni per la semplice sostituzione dei serramenti.
Ed è comprensibile che i prospect desiderino il 110% ma per i serramentisti significa non vendere più.
La proposta che giunge dall ’Ing. Salvatore Cirillo, proprietario di quattro rivendite milanesi di porte e finestre è semplice: “innalzare l’aliquota per la sostituzione dei serramenti dal 50 al 70%, a prescindere dal fatto che ci siano lavori a ecobonus 110%.